Trick School - Le Basi

 

Impariamo a saltare!
Vi propongo ora una scaletta di azioni finalizzate a tracciare il percorso per la scelta ed i successivi tentativi di una nuova manovra:
1. decidere cosa imparare
2. studiare la manovra a tavolino
3. scelta del kick su cui provare
4. esecuzione dei tentativi
5. consolidare ciò imparato
6. lavorare sull’esecuzione

Ma approfondiamoli un po’...

1. DECIDERE COSA IMPARARE
E’ importante focalizzare le proprie energie: provare un po’ di tutto così alla buona significa diminuire le proprie capacità. È meglio provare per cinque uscite la stessa manovra e impararla bene, permettendo al sistema nervoso di “metabolizzarla” a fondo che alternarne tre o quattro.
Il sistema nervoso infatti impara sulla base degli stimoli che riceve durante l’esecuzione del gesto motorio, la ripetizione dello stesso permette una maggiore focalizzazione a livello neurale della sequenza di contrazioni muscolari necessarie per l’esecuzione del
trick.
Quindi fate una valutazione generale delle vostre capacità , proponetevi un obbiettivo ragionevole ed insistete sullo stesso.

2. STUDIARE LA MANOVRA A TAVOLINO
Memorizzare la sequenza di movimenti e i tempi d’esecuzione è fondamentale.
Arrivare in struttura con le idee poco chiare su come si esegue “teoricamente” il trick che si è deciso di provare, è la mossa più stupida che si possa fare e penso che non sia necessario spiegarne il perché: il pronto soccorso si riempie regolarmente di persone che lo impara a proprie spese…
Ma vediamo come fare: esistono vari modi per comprendere la serie di movimenti necessaria per l’esecuzione globale di un gesto motorio: il metodo più semplice è quello di abbinare una sequenza fotografica o video (per lo snow dal vivo è troppo veloce, ma serve anch’essa) e cioè lo stimolo visivo,ad una spiegazione, possibilmente mirata e precisa.
In questa sede verranno quindi proposte: la sequenza fotografica o video del trick, le scomposizioni dei movimenti base che lo compongono, consigli per la gestione dell’equilibrio, descrizione generica del kick che più si presta per l’esecuzione della manovra in esame.

3. SCELTA DEL KICK SU CUI PROVARE
Sembra una banalità, ma è difficile valutare quanto una struttura si presta per l’esecuzione di una o di un’altra manovra. I salti sono molto diversi tra loro sia in park che in “ambiente”: un
dente che spara inkazzato verso l’alto favorirà manovre cappottate (backflip, fs e bs rodeo e così via), quelli piuttosto piatti invece le rotazioni o gli air, ma i fattori sono molteplici.
Morale, se volete imparare un bs1 (alias backside 180) è consigliabile un salto che non “butta” tantissimo e che magari vi facilita l’uscita sulla lama front.
Altro fattore determinante è il pericolo, scegliere cioè in base anche alle condizioni generali di rischio: penso sia ovvio che provare un trick alle 8 del mattino con 20 gradi sotto lo zero in park, oppure su una gobba in pista di domenica dietro ad un dosso, non sia lo stesso che provarlo alle 10 am su un kick in fresca con un atterraggio bello ripido.
Quindi cercate di fare una valutazione generale del salto che state per utilizzare, quanto è veloce, quanto spinge verso l’alto o il lungo, se uscite piatti o in lamina, la forma e le condizioni dell’atterraggio… E' un discorso vastissimo ma in definitiva basta usare il buon senso.

4. ESECUZIONE DELLA MANOVRA
Ci siamo ora tocca a voi provare e riprovare.
Ma anche qui possiamo fare un paio di considerazioni. Cercate di capire cosa sbagliate: l’ideale è avere qualcuno che ve lo fa notare, magari un maestro qualificato, ma se avete pochi soldi, anche cercare di imparare la stessa manovra in più persone funziona, ci si corregge a vicenda.
Nel caso possediate una telecamera, rivedere i filmati aiuta tantissimo.
Se invece si parla di tricks complessi si possono provare prima a “secco”, come ad esempio in piscina oppure sul tappeto elastico (i movimenti di una manovra sono infatti spesso riproducibili).
Altra cosa, chiudere gli occhi prima di saltare e cercare di ricordare le sensazioni provate nel tentativo precedente e organizzarsi mentalmente per quello nuovo è importantissimo. Fatelo bene non siate frettolosi.
Tendenzialmente gestiamo i tentativi solamente in base alla percezione dell’esecuzione globale; è invece importantissimo analizzare le sensazioni avute dalle singole parti corporee, per esempio il braccio libero (quello che non va a grabbare) è fondamentale per mantenere l’equilibrio e per dare “stile” al trick, ma la parte del corpo che più condiziona la riuscita della manovra è il capo.
Approfondiamo un po’: gli organi sensoriali dell’equilibrio e di “analisi visiva” sono infatti contenuti nella testa, perciò una cattiva postura da parte di questo segmento è il principale motivo di esecuzioni sbagliate. Questi organi sono: il sistema vestibolare, che percepisce l’equilibrio ed è sito nell’orecchio interno e la vista, che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Essi trasmettono i loro dati al cervello che li analizza e produce delle contrazioni muscolari sulla base di questi.
E’ chiaro quindi che se guardo le chiappe di una tipa mentre salto, magari atterro sui giudici di gara… E se per guardarla ho pure flesso la testa di lato tenderò a sbilanciarmi da quel lato e i poveri giudici li centrerò pure di schiena…
Quindi è fondamentale impostare il trick col capo e guardare l’atterraggio durante l’intero sviluppo dello stesso o comunque per il maggior tempo permesso dalla manovra che si esegue.
Basilare inoltre è il metodo d’allenamento. Ce ne sono molti, ma nel contesto in cui operiamo noi, eseguiremo solamente quello di compiere una serie di tentativi focalizzati verso l’esecuzione globale della figura, cercando di consolidare quella più corretta; gli altri infatti sono abbastanza complessi e necessiterebbero del supporto di un allenatore qualificato.

5. CONSOLIDARE CIO' IMPARATO
Una volta che riuscite a “chiudere” la manovra, date il tempo al vostro sistema nervoso di fissarla come schema motorio: fatela spesso, abbinata alle altre certo, ma di frequente ripetetela, almeno nel primo periodo. Il cervello infatti gestisce moltissime informazioni e quelle meno ripetute tende a cancellarle, gestire un trick per le aree motorie cerebrali è un casino pazzesco e richiede un grande sforzo, quindi a meno che non lo “obblighiamo” a fissare questi dati essi tenderanno ad essere eliminati. Così dopo 2 settimane torniamo in park e siamo punto a capo.

6. LAVORARE SULL'ESECUZIONE
Quando finalmente riuscite ad eseguire la manovra con regolarità, è il momento di renderla “stilosa”, di cominciare cioè a pensare a tutti quei movimenti “accessori” per darle omogeneità.
Attraverso i filmati o i consigli degli amici, migliorarne l’esecuzione.
Per fare ciò è importante prendere in esame solamente un segmento alla volta, ad esempio il braccio libero, oppure la posizione delle ginocchia, che come ben sapete vanno tenute belle larghe. Ma su questo argomento non mi voglio dilungare oltre perché l’esecuzione di una manovra è soggettiva e va quindi interpretata autonomamente. Ognuno deve essere padrone del suo stile, questa non è la ginnastica artistica!

Bene Boys and Girls ora avete le basi per analizzare e provare i tricks, scegliete quello che siete in grado di imparare e che più vi piace e non strafate...
Buon divertimento!

 testo tratto da http://www.freestyler.it